di Laura Frigerio
Quante volte vi è capitato di scegliere un ristorante in base alle recensioni lette on-line? Il problema è che non sempre sono veritiere, però a monte non lo si può sapere.
Le recensioni spesso non hanno alcun fondamento di oggettività o, peggio, di verità. Niente da guadagnare, tutto da perdere: perché i ristoratori possono vedersi compromessa la reputazione (e gli
incassi) in un momento. I consumatori invece non trovano più nelle piattaforme di recensioni quella funzione di orientamento che ne è la ragion d’essere. Con Foodiestrip, tutto questo appartiene
al passato.
Nata dal genio creativo degli startupper “made in San Benedetto” Fabrizio Doremi e Alessio Poliandri, Foodiestrip è la piattaforma che mette
pace (e ordine) nel mondo dei “critici da tastiera” e dei “ristoratori”. Si tratta infatti di un’app che, di fatto, azzera il rischio delle recensioni farlocche.
Non solo: gli appassionati compulsivi di review, attraverso Foodiestrip, avranno a portata di smartphone uno strumento educativo per fare in modo che le loro critiche siano autentiche e
possibilmente costruttive. Anche per i ristoratori che al timore potranno sostituire l’opportunità di migliorare la propria offerta al cliente.
Come funziona Foodiestrip? Innanzitutto attraverso un processo di “certificazione” del “Foodie”. Controllando, attraverso la geolocalizzazione e il tempo di permanenza, che davvero sia stato nel
locale che si appresta a recensire. Permettendogli in una prima fase di effettuare la recensione semplicemente attraverso un sistema di domande a risposta chiusa sulla sua esperienza all’interno
del locale.
Dandogli un’identità pubblica e visibile. Foodiestrip infatti, incorpora un’anima social, in modo tale che i membri della community non solo possano verificare chi è l’autore della recensione, ma
anche vedere i luoghi che frequenta, capire i suoi gusti e in base alle analogie poter ponderare la rilevanza di ogni singola recensione.