di Laura Frigerio
Nel corso della Milano Fashion Week appena terminata sono state presentate le collezioni Spring-Summer 2019. Tra le più belle e luminose di Alberto Zambelli.
Nei suoi capi tutto ha origine dal principio, da una natura pura e incontaminata che viene lavorata e levigata fino talvolta a diventare marmorea, così perfetta da riflettere la luce in riverberi
materici. Ogni abito acquisisce una purezza primigenia, nuova, bianca celebrando in tutte le sfumature questa tinta che cambia e muta, mai uguale a se stessa come nelle opere di Antonio
Canova.
Le anatomie sono perfette e i gesti misurati come se fossimo davanti a delle statue neoclassiche. Le forme e i volumi così slegati dalla presenza di colore si sviluppano liberi e il bianco
distillato ne esalta ogni movimento. La sartorialità emerge in tutta la sua forza e dà vita a strutture elaborate che non costruiscono rigide architetture ma che ad ogni passo riescono a
conferire anima all’abito. Tutto sembra preannunciare un qualcosa, e ogni elemento si carica di attesa.
Ci troviamo davanti all’istante prima di un bacio in cui tutto si colma di una nuova energia. Perfino il bianco sembra essere stato investito di un ruolo sovrannaturale e si riempie di riflessi
argentei simili a quelli emanati dalla luna.