di Laura Frigerio
Se amate la danza e vi trovate nei pressi di Milano, non perdete il 5 e 6 dicembre, il debutto della Ballet Opera "Jack, Pazzia e Amore - I conflitti di
un serial killer" al Teatro Carcano.
L'opera, ispirata alla storia di Jack lo Squartatore, è firmata nei testi e nelle musiche da Diego Mecchi; le coreografie e la regia sono curate da Damiano Bisozzi;
l’orchestrazione è curata da Gaspare Bartelloni; gli arrangiamenti musicali da Howl Jordan e Matteo Teani.
In scena, l’étoile Sabrina Brazzo, il primo ballerino Andrea Volpintesta e i ballerini della loro compagnia Jas Art Ballet con la partecipazione
dei giovani della Jas Art Ballet Junior, per la prima volta in una produzione ufficiale della Compagnia, da quest’anno residente al Teatro Carcano.
Uno spettacolo in due atti, innovativo e dai messaggi forti, in cui si racconta la storia di Jack che vive i suoi conflitti di uomo malato, causati dal trauma infantile per la perdita violenta
della mamma. Il conflitto principale nasce dall’incontro con una giornalista che risveglia in lui il sentimento dell’amore che però non è capace di comprendere. È un uomo violento, incapace di
amare. Tema centrale dello spettacolo, la figura della donna, che nell’opera si svela in una duplice veste: la donna complice e la “Grande donna”.
"La donna complice" - spiega l’autore Diego Mecchi - "protegge il lato oscuro dell’uomo: una donna paziente, costante, resiliente, ottimista e combattiva, che tra
mille ostacoli quotidiani crede di poter guarire il lato oscuro del suo uomo. Una metafora che rispecchia in modo esemplare la realtà vissuta oggi da tante donne. Di contro esiste la 'Grande
donna', che per amore riesce a valorizzare il suo uomo dandogli fiducia e rafforzando la sua autostima e il suo vero valore. Entrambe combattono per il lato positivo che vedono nei loro uomini: è
questione di una sensibilità innata femminile, che solo la donna per natura possiede".
La donna è fondamentale nella coppia e può fare la differenza. Dichiara Sabrina Brazzo: “Le donne d’oggi, spesso vanno in conflitto con il proprio uomo perché non riescono a
capire la differenza tra l’amare incondizionatamente e migliorare il proprio uomo e capire che l’uomo con un problema (ovvero l’uomo violento) non può essere migliorato e va curato, non dalla
propria donna ma da una figura specialistica. Noi donne, spesso siamo crocerossine … ed è sbagliato. Possiamo fare la differenza, migliorando la qualità dell’uomo che però non deve essere
violento…quindi malato”.
Lo spettacolo è arricchito dalla presenza di due grandi voci: l’iraniano Ramtin Gazhavi, tenore del Teatro alla Scala e Marta Leung Kwing Cheung, mezzosoprano
italo- mauritiano.
Di forte impatto i costumi di scena, che richiamano uno stile ottocentesco riportato ai nostri giorni, mentre scene, luci e proiezioni renderanno dinamica la sequenza delle azioni coreografiche
nate dal talento di Damiano Bisozzi, che vuole dar vita ai testi attraverso la danza creando “uno spettacolo diverso dal solito, animato da una compagnia classica, ma capace
di una dinamica esplosiva contaminata con quella del musical”.