di Redazione
La Milano Design Week si è chiusa facendo registrare un grande
successo per la nuova edizione di Superdesign Show di Superstudio.
Si è rivelata vincente, per esempio, scelta coraggiosa e radicale di dare un grandissimo spazio ai paesi asiatici (Giappone, Corea, Indonesia), così straordinari nell’unire natura e tecnologia,
tradizioni e innovazioni nelle grandi e piccole cose e indicatori di una tendenza nel mondo globalizzato.
C’è poi stata l’”Italian Attitude” raccontata con giochi di colore e bianco/nero nelle sofisticate presenze del Superhotel di Giulio Cappellini con i grandi brand e gli artisti-artigiani, nella
suggestione dei marmi italiani di Pietra Naturale Autentica e nella bellezza delle resine di Gobbetto, oggi anche magnetiche.
I “racconti” immersivi della Torre di Matteo Thun per 3M o di Dassault Systèmes e le sue ricerche sull’ambiente rese spettacolari dalle proiezioni in 3D. Le magie della danza ballerina-luci-robot
per Lexus e del televisore che scompare di LG presentato da Norman Foster o della mostra irreale di Sense con le opere di Flavio Lucchini che si materializzano solo attraverso lo
smartphone…
Lo sguardo a paesi propositivi: la Danimarca con il suo mix colorato di arte e design essenziale rappresentato da Normann Copenhagen, l’Ucraina con il suo Modern_ism, il Brasile con le sedute
naturali, l’Unione Europea con il Worth Partnership Project ha spinto la ricerca della sostenibilità con la collaborazione tra ventidue nazioni.
I mille materiali innovativi che rispettano l’ambiente, dialogano col corpo, indicano le tendenze come l’MDF bicolore di Finsa e le tante proposte per gli interni e l’architettura di Materials
Village.
I risultati dei concorsi ospitati: il premio a Lisa Marks per il Lexus Design Award, il giapponese Able Design Award con i finalisti di cinque prestigiose università, e Take a seat, organizzato
tra la città di Osaka e Milano con Gisella Borioli, CEO di Superstudio Group, nel doppio ruolo di Design Ambassador e giudice unico. Superdesign Show di Superstudio, percepito da alcuni come una
piccola fiera, si è confermato un luogo che mette in primo piano la ricerca e le emozioni, la cultura del prodotto e la trasversalità, il dialogo e lo scambio tra i paesi e i protagonisti, con
80.000 visitatori e oltre 2.200 giornalisti. Con la chiusura dell’evento 2019, quella che sigilla i primi diciannove anni delle design week diffuse, lanciate proprio da Superstudio nell’ormai
lontano 2000 si apre la preparazione dell’edizione 2020 che ci porta nel mondo futuro.