di Laura Frigerio
Come ogni anno gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Maurizio Vanadia, si esibiranno al Piccolo Teatro di
Milano-Teatro d’Europa con il tradizionale spettacolo istituzionale. Quando? Dal 3 al 5 maggio.
La serata si apre con "Il Regno delle ombre" da "La Bayadère" di Petipa, balletto del Maestro dei Teatri imperiali di San Pietroburgo, creato nel 1877 sulle musiche di
Ludwig Minkus.
Caposaldo del repertorio tardoromantico, in cui particolarmente vivo è il gusto per l’esotismo e il soprannaturale, il celebre atto bianco de La Bayadère richiede doti tecniche elevate alle
trentadue giovani ballerine, sin dall’entrata in scena quando sfilano su un piano inclinato in una difficile serie di arabesques.
A ricoprire il ruolo del principe Solor, che sogna di ritrovare nell’al di là l’amata Nikija, Daniele Bonelli, allievo del 7° corso. La sfortunata baiadera è invece affidata all’interpretazione
di Linda Giubelli che frequenta l’8° corso. Le tre soliste delle variazioni sono Federica Azzone e Giordana Granata dell’8° e Matilde Colombo del 7°.
Segue "In the Middle, Somewhat Elevated" di William Forsythe, coreografo statunitense che ha fatto della destrutturazione del balletto classico la sua audace cifra stilistica. La
Scuola di Ballo nel 2011 aveva già interpretato The Vertiginous Thrill of Exactitude. Oggi affronta una creazione ideata nel 1987 per l’Opéra di Parigi ed affidata per la prima volta a una
scuola, che impegna tre danzatori e sei danzatrici in una coreografia sferzante con passi al limite dell’equilibrio fisico, sui colpi di frusta delle musiche di Thom Willems, storico
collaboratore di Forsythe.
A rimontarlo e a seguire gli allievi nella lunga preparazione Kathryn Bennetts, al fianco del coreografo dal 1989 al Ballet Frankfurt e già sua partner ai tempi in cui danzavano per lo Stuttgart
Ballet: in scena sei allievi dell’8° corso, Federica Azzone, Carlotta Di Monte, Linda Giubelli, Giorgia Pasini, Samuele Barzaghi e Samuele Gamba, e tre allievi del 7°, Letizia Masini, Priscilla
Volpe e Daniele Bonelli. Basato su due temi di movimento, tema A e tema B, il balletto, come ha sostenuto Kathryn Bennetts incontrata da Francesca Pedroni: «È un pezzo difficile, ma i
ragazzi devono pensare a un gruppo di danzatori che si trovano in una stanza e si divertono insieme, ballando. Dico sempre ai ragazzi che devono pensare di avere quattro gambe, non due. Anche le
braccia sono tutt'altro che decorative, c'è un lavoro sul peso, sullo slancio. Abbiamo parlato tanto delle forme che creiamo nello spazio, delle direzioni che il movimento prende attraverso la
scena. È un approccio mentale e fisico diverso dal solo apprendimento dei passi. In the Middle ha cambiato il modo di vedere il balletto».
La serata si chiude con tutti gli allievi della Scuola sul palcoscenico per la "Présentation" ideata da Frédéric Olivieri, direttore del Corpo di Ballo della Scala, sugli
Etudes di Carl Czerny. Saranno 188 i ragazzi che potranno dimostrare i vari livelli di preparazione raggiunti, a seconda dell’anno di corso frequentato.