di Redazione
L’8 maggio verrà inaugurata presso Tbs Milano (in via Pestalozzi 4) “Riflessioni”, mostra di Jean-Marc Felzenszwalbe, che
rimarrà poi visibile fino al 25 maggio. L’artista, rappresentato dalla galleria Xenithia-Nomade, espone per la prima volta a Milano.
Il luogo scelto per ospitare questo evento è Tbs, un antico laboratorio industriale ormai trasformato in uno spazio lavorativo ed espositivo, si accorda con l’impronta costruttivista
dell’artista.
Nel suo saggio pubblicato a Mosca nel 1923 “Per una teoria della pittura”, Nikolaï Tarabukin, membro del Proletkult, analizza l’opera d’arte a seconda degli assi seguenti: il colore, la faktura,
la forma di rappresentazione piana e la costruzione. Le idee protagoniste del costruttivismo risuonano ancora oggi e interrogano il nostro rapporto con l’arte. Così, l’instancabile e metodico
lavoro sul colore declinato secondo tutte le sue gamme e tutti i suoi toni è il primo elemento fondamentale dei pastelli di Jean-Marc Felzenszwalbe. Il numero ristretto di colori usati su
ciascuna opera lascia allo spettatore la libertà di immergersi nella meditazione.
L’artista usa la versatilità del pastello secco per creare delle opere luminose e dinamiche, capaci d’instaurare un dialogo con ciò che le circonda. Le caratteristiche fisiche del materiale
usato, la polvere di pigmento puro, generano una riflessione della luce in tutte le direzioni e quindi la moltiplicano a seconda delle ore del giorno. La superficie dell’opera si muta in uno
strumento per trasformare la luce.
Il piano acquisisce una consistenza e un volume, ma anche una dimensione temporale. All'opposto dell’arte-prodotto uscita della società del consumo di cui le opere una volta fatte non
conosceranno altro che la dinamica del rilancio continuo dei musei, questi pastelli sono da avvicinare alle arti di esecuzione. Esprimono una teatralità nella quale abbondano dinamismo e
pulsazione. Gli elementi geometrici presenti in certe opere non hanno necessariamente una funzione rappresentativa in sé, ma partecipano alla costruzione di interazioni che intrattengono le idee
di collegamento e del tempo che passa. Dopo la mostra organizzata a Roma ad aprile dell’anno scorso, la galleria presenta il prossimo maggio la pratica artistica di Jean-Marc Felzenszwalbe al
pubblico milanese. La mostra è concepita intorno a una serie di otto grandi pastelli rappresentativi del suo lavoro. Una monografia delle opere dell’artista, disponibile su richiesta, è stata
pubblicata dalla galleria nell'aprile 2018.
A PROPOSITO DI JEAN-MARC FELZENSWALBE
Laureato alle fondazioni Yaddo (1991), Wurlitzer (1990) e Albee (1988), Jean-Marc Felzenszwalbe ha partecipato a mostre collettive e personali in Francia e negli Stati Uniti. È nato nel 1959 a
Parigi, città nella quale vive e lavora.
A PROPOSITO DELLA GALLERIA XENITHIA-NOMADE
La galleria Xenithia-Nomade è stata fondata nel 2018 da Antoine Chouillou. Il suo obiettivo è quello di promuovere artisti contemporanei, organizzando regolarmente mostre temporanee. La
specificità della galleria risiede nell’assenza rivendicata di un luogo espositivo fisso, che si traduce nella volontà di moltiplicare mostre in luoghi effimeri all’incontro del pubblico. Le aree
d’interesse della galleria sono la pittura, il disegno e la fotografia. La galleria desidera proseguire il suo viaggio e concepisce la sua andatura come un’odissea all’incontro dell’Altro. Gli
artisti rappresentati dalla galleria sono Jean-Marc Felzenszwalbe, Hiroshi Sakate e Quentin Gassiat.