di Laura Frigerio
È stata inaugurata a Milano, nel quadrilatero della moda (per la precisione in via della Spiga 2), la boutique TOMA. Ora l’apprezzata maison della designer Elena Cristina Toma ha quindi uno spazio tutto suo, destinato a diventare un must
per le shoes addicted.
La boutique si trova all’interno di un palazzo progettato dal celebre architetto milanese Luigi Caccia Dominioni, nella galleria che collega via della Spiga con via Senato e
Corso Venezia.
Quando un anno fa circa è iniziata la progettazione della sede della boutique TOMA, l’occasione è stata accolta come opportunità per immaginare la boutique non solo come un semplice spazio
commerciale ma come luogo dall’atmosfera glamour che facesse di Toma un marchio riconoscibile anche nel luogo.
ALLA SCOPERTA DELLA BOUTIQUE TOMA
Le vetrine a tutta luce, senza profili, creano una scatola di vetro che fa fluire lo sguardo dalla galleria verso l’interno dell’esposizione, unico ambiente senza divisioni, concepito come il
salotto di una casa glamour.
Il lampadario Giogali disegnato da Angelo Mangiarotti per Vistosi accende la vetrina. E la accende con le multiformi riflessioni create dalle catene di cristallo che compongono
un volume di luce che può mutare nella forma grazie al sistema componibile pensato dal designer. Altri riflessi si intuiscono grazie agli specchi colorati e i profili metallici che rivestono il
grande mobile bar di Fontana. Specchi esterni e interni.
Quando si apre, il mobile scopre la sua natura interna fatta di specchio e luce, che diventano esso stesso espositore di cose preziose, cinture, portafogli e accessori di cui vengono esaltati i
dettagli delle pelli e delle metallerie. Entrando nel salotto della boutique si scoprono poi due grandi espositori realizzati utilizzando due librerie anni
Cinquanta recuperate e di cui si sono riportate al vivo le vene e la lucentezza dei legni, oltre alla tensione dei montanti in ferro e dei terminali in ottone.
Sugli scaffali e i mobili contenitori trovano una naturale collocazione le collezioni principali del marchio Toma, le preziose scarpe fatte di pelli, pelli
dipinte, swarovski e tessuti pregiati. Scarpe che si affacciano come attori in scena illuminate dalle lampade di Flos che permettono di focalizzare la luce e l’attenzione su ogni singolo pezzo. E
come in ogni salotto, un accogliente ed elegante divano fumoir di Poltrona Frau accoglie con la sua morbida pelle e la sua forma a pozzetto con schienale basso ispirato alle
poltroncine settecentesche.
Antico e nuovo. Sempre di Poltrona Frau due pouf-tavolini Hudson, della designer Virginia Harper, con la loro forma moderna e poliedrica fanno capolino di fianco al divano. Come un fine strumento
musicale, fatto di archi in ottone, una preziosa lampada decò dà luce alla zona del divano.
Un camino classico in marmo bianco chiude il quadro di questo elegante salotto, entrando in assonanza con il quadro dell’artista giapponese Shoko Okumura dal titolo “Legame
indissolubile”, espressione dei legami indissolubili uniti dalla forza regolata dal perfetto equilibrio tra ‘necessità’ e ‘diversità’. Della stessa artista, compare nel “teatro delle scarpe” la
scarpa dipinta. Legante di tutto l’ambiente, dallo spazio vetrina fino all’esposizione interna, è rappresentato dal marmo Sahara Noir, posato a macchia aperta a creare giochi di luce grazie alle
vene fatte di inclusioni di quarzo e ossidi che impreziosiscono il pavimento di lampi d’oro. Lo stesso marmo è stato plasmato e fatto risalire con una sorta di masselli a creare il banco
cassa.
Crediti foto: ufficio stampa