di Laura Frigerio
Se un tempo erano soprattutto i più giovani a usare le emoji (da non confondere con le emoticon) nei loro messaggi e sui social network, ora è ormai abitudine diffusa per tutte
le età.
D’altra parte emoji semplificano la comunicazione: sono immediate, universalmente comprese e abbattono le barriere linguistiche.
Però bisogna anche dire che, tra le 1600 emoji in codice Unicode Consortium, ne esistono alcune soggette a fraintendimento.
È per questo che, in occasione del World Emoji Day del 17 luglio,
Babbel (la celebre che porta le abilità linguistiche ad un livello superior), ha deciso di fornire agli internauti una vera e propria guida all’utilizzo delle emoji.
-Una delle emoji più dibattute è quella della faccina sorridente capovolta. Potrebbe sembrare una semplice alternativa dello smile, ma nel suo utilizzo corretto, mostra un doppio significato, che
si tratti di sarcasmo o di un eufemismo.
-L’emoji della faccina con la goccia dal naso ha un significato ben diverso da quello che si potrebbe pensare. Potrebbe trattarsi di un'immagine che rappresenta una faccia raffreddata, ma il suo
vero significato arriva dal Giappone, dove è stata inventata: questa emoji esprime la noia.
-L’emoji “leggermente sorridente” non è usata come segno di felicità in tutti i Paesi. In Cina, per esempio, implica sfiducia, incredulità o qualcuno che ti umilia. Può anche trasmettere un tono
ironico di voce in altri contesti.
-A sollevare dubbi non sono solo le faccine. In Oriente e Occidente, l’emoji del battito di mani ha due significati ben diversi: mostra elogi e congratulazioni nei paesi occidentali, mentre in
Cina simboleggia fare l’amore.
-Similmente, nei paesi occidentali, questa emoji molto utilizzata indica che tutto va bene. In Giappone, invece, è un gesto utilizzato come rappresentazione del denaro. E ancora, In Brasile e
Turchia il gesto “OK” è considerato un insulto, equivalente al dito medio.
-Anche questa emoji sembra avere significati differenti a seconda del Paese in cui ci si trova. Per molti, simboleggia il rock o l’espressione “rock on”, ma come in Italia occorre prestare
particolare attenzione all’utilizzo dell’emoji in Brasile, Grecia, Portogallo, Spagna, Colombia e Argentina, in quanto significa che il partner della persona che riceve il messaggio lo/la
tradisce. La stessa emoji significa anche “ti amo” secondo la Lingua dei segni Americana.
-Altre emoji richiedono una particolare attenzione nell’utilizzo. È il caso della melanzana, della banana e della pesca. Per quanto riguarda le prime due, sono spesso usate a sfondo sessuale.
Mentre la pesca ultimamente viene utilizzata per rappresentare i glutei nelle foto fitness delle più sportive influencer. In realtà, la melanzana simboleggia la buona fortuna in Giappone.
-L’emoji del fuoco ha molteplici significati: può rappresentare sia forza e orgoglio, sia qualcosa di “figo”, quindi è tendenzialmente considerata una emoji molto positiva. Ma può anche diventare
il pittogramma di sexy.
-L’emoji delle mani giunte è forse la più controversa. Qualche anno fa cominciò a diffondersi online la teoria secondo cui queste sarebbero mani che si danno il cinque. Non è così: sono sempre
state mani giunte, tanto che, nelle versioni più definite si vede che si tratta di mani che hanno i mignoli dalla stessa parte, cosa che non succede se ci si dà un cinque con la stessa mano. Le
mani giunte sono utilizzate anche come una preghiera, un richiamo al “namaste” indiano, ma in realtà provengono da “per favore” o “grazie” nella cultura giapponese. Altre due interpretazioni
comunemente errate sono le emoji giapponesi “persona che si inchina”, conosciuta come “dogeza” in Giappone, che viene utilizzata per esprimereuna sincera scusa o un profondo favore, ma che molti
hanno interpretato come “persona che fa flessioni”, “eccitato”, “persona carina”, “sdraiato per il massaggio” e “Kin no unko” o “cacca d’oro”, un segno di buona fortuna e una delle emoji più
popolari in Giappone, molto dibattuta nel mondo occidentale.
-Contrariamente a quanto si ritiene comunemente, questa non è una donna che tiene una mano a mezz’aria per dire qualcosa con tono insolente, oppure toccandosi i capelli. In realtà rappresenta una
donna (Ma ne esiste anche una versione maschile) di un banco informazioni mentre fa un gesto come per dire: “come posso aiutarla?”.
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