di Laura Frigerio
L’estate ci ha ridato la gioia di tornare a teatro, dopo i duri mesi di lockdown. Certo, l’emergenza non è ancora rientrata e le limitazioni sono tante (in particolare per la cultura e lo
spettacolo), ma non c’è da arrendersi. Ce lo dimostra l’attrice Silvia Siravo, che interpreta il ruolo di Io nel “Prometeo” di Eschilo, nell’adattamento
di Patrick Rossi Gastaldi con Eduardo Siravo, Ruben Rigillo, Gabriella Casali e Alessandro D’Ambrosi.
Le prossime date della tournée di “Prometeo”? Il 7 agosto alle 21:30 a Volterra nell’ambito del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra; il 12 agosto presso l’arena plautina di
Sarsina nell’ambito del Plautus Festival; il 13 agosto ore 21.15 Calvi Teatro nell’ambito del Calvi Festival; il 21 agosto Festival del Teatro Classico “Tra Mito e Storia” di
Portigliola; il 24 agosto a Segesta; il 25 agosto a Selinunte; il 26 agosto a Gela; il 27 agosto a Tindari.
“Io, il personaggio che sto interpretando nel Prometeo di Eschilo è doppiamente vittima: degli abusi di Zeus e dei suoi stratagemmi per coprire quegli stessi abusi” – racconta Silvia
Siravo - “Trasformata in giovenca, condannata ad errare pungolata da un tafano, il personaggio pone senza dubbio delle difficoltà. Spontaneamente ho immaginato il tafano come una paura
interna che non si può scacciare, quella corsa come una ossessione distonica, cioè incoerente con tutto il suo essere. I movimenti convulsi e afinalistici di Io, mi hanno fatto pensare ad un
disturbo mentale provocato da un forte trauma. Sarà per me una sfida complessa ma sicuramente interessante portare in scena un personaggio perennemente in fuga che vaga senza requie e meta e così
colmo di dolore”.
crediti foto: ufficio stampa