di Laura Frigerio
Il nostro paese sta cercando pian piano di riprendere in mano la propria vita, sociale, culturale ed economica. Uno dei settori da cui ripartire è indubbiamente la moda, grazie a
una sartorialità prettamente Made in Italy.
A rappresentarla, tra gli altri Fiorella Ciaboco, che da anni si batte
per la difesa del Made in Italy tanto da creare l’hashtag #difendiamoilmadeinitaly. E per fare in modo che questo mestiere così prezioso non scompaia, ha creato la sua
Scuola di Alta Sartoria con sedi a Jesi (dove si trova il laboratorio produttivo) e Milano, che è la parte relazionale e commerciale.
L’obiettivo di Fiorella Ciaboco, che ci tiene molto ad essere definita “sarta”, è quello di ricreare un ciclo produttivo formato da ragazze e ragazzi che amano profondamente mettersi in gioco e
diventare “artigiani della moda”.
La sede di Jesi rappresenta il cuore pulsante della scuola, dove i ragazzi possono imparare l’arte della produzione di un capo su misura partendo dal modello cartaceo, al taglio delle stoffe,
alla cucitura a mano o a macchina, al ricamo su stoffe pregiate fino al confezionamento completo dell’abito. La Scuola è convenzionata anche con ostelli e location che possono ospitare i ragazzi
durante tutta la frequenza dei corsi.
A Milano, dove ha sede la showroom, è invece possibile frequentare corsi individuali o di un max due persone, rispettando quelle che sono le norme anti-Covid previste dal Ministero della Salute.
I corsi partono da un livello base o avanzato e vengono tenuti durante tutto l’arco dell’anno. Le materie: Fashion Design, Modellistica sartoriale, Sartoria professionale, Fashion Brand
Management (Marketing, Merceologia, Studio e analisi dei Tessuti). Il corpo docente è composto da personale qualificato con oltre 20 anni di esperienza.
crediti foto: ufficio stampa