di Redazione
Le vacanze in mare, complice la pandemia, paiono essere uno dei trend dell’estate, almeno considerando il buzz generato in rete. Anche secondo Charteritaly, motore di ricerca comparato specializzato nel noleggio di imbarcazioni, già a marzo scorso le richieste erano
triplicate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Un’esperienza che unisce il brivido dell’avventura e dell’esplorazione a giornate di relax da trascorrere in totale sicurezza. Per aiutare i futuri lupi di mare
Babbel, la app che porta le tue conoscenze linguistiche ad un livello superior, ha creato un glossario con i termini nautici da conoscere per fare bella figura con
l’equipaggio di vacanza, suggerendo anche alcuni dei migliori itinerari italiani.
NON SONO “PAROLACCE”
Il linguaggio dei marinai è spesso molto colorito e sentire alcune espressioni per la prima volta può portare a grandi risate: -Cazzare la randa: i neofiti possono stare tranquilli, nessuna
lavata di capo in vista; significa semplicemente issare (tirare su) la vela centrale.
-Tirare dentro la mutanda: indica l’atto di spostare manualmente il fiocco (la vela che sta a prua) quando rimane bloccata sulla battagliola (la ringhiera della nave). -Legarsi al corpo morto:
niente omicidi in mare aperto, si tratta di un oggetto pesante sul fondo del mare a cui ancorare la nave.
-Batticulo all’ormeggio: sono cime di ormeggio che tengono ferma la barca, note anche come “spring”. Mollare il pappafico: significa adeguarsi ad un’andatura più lenta, un’espressione che è
entrata anche nel linguaggio comune a indicare il rassegnarsi agli eventi.
-Fare una strambata: è un cambio involontario dell’andatura della barca (un’abbattuta involontaria), dovuta a un errore del timoniere o a un salto di vento.
-Regolare il patarazzo: ingrassare o appiattire le vele per aumentare la curva che deve percorrere l'aria passandoci all’interno, aumentando quindi la spinta prodotta.
I TERMINI PER SAPERE DOVE SI STA ANDANDO
-Cambio di mura: il passaggio del vento da una parte all’altra dell'imbarcatura. Può avvenire controvento, prendendo il nome di virata, oppure a favore di vento e in tal caso si chiama abbattuta.
-Salto di vento: improvviso cambiamento direzionale del vento.
-Orzare e Poggiare: semplificando, quando si orza si gira controvento, quando si poggia si gira a favore di vento.
TALK LIKE A PIRATE: IL LINGUAGGIO DEI PIRATI NELLA LINGUA DI TUTTI I GIORNI
Come un vecchio messaggio in bottiglia, alcune delle espressioni utilizzate in passato dai marinai sono arrivate ai giorni nostri e vengono tutt’ora utilizzate nella lingua inglese. Il gergo
tecnico è entrato a pieno diritto far parte del linguaggio quotidiano. -Pipe down: significa “chiudere il becco”, era il suono che indicava alla ciurma di smettere di fare baldoria e andare a
dormire. -Slush fund: significa “fondo nero” e indica il denaro tenuto da parte per scopi illegali. Durante il 1700, era l’incasso ottenuto dalla vendita del grasso di scarto una volta che la
nave tornava in porto. Il ricavato veniva poi usato per comprare oggetti speciali per l'equipaggio.
-Toe the line: significa “rigare dritto” per riferirsi all'accettare e obbedire all'autorità di una specifica persona. Veniva usata sulle navi quando un capitano chiamava l'equipaggio a riunirsi
in linea retta con le dita dei piedi che incontravano il bordo di una delle tavole del ponte.
-Showing true colors: il significato attuale “rivelarsi per come si è veramente” deriva dalla frase opposta “false colours”, riferita a una nave che navigava sotto una bandiera non sua, uno
stratagemma spesso usato in guerra.
-Loose cannon: un cannone che si era spostato dalla propria posizione ideale, rischiando di causare danni alla nave o all’equipaggio. Oggi il termine indica una persona imprevedibile o
incontrollata che può causare danni involontari, una parola usata specialmente nel gergo del poker.
-To know the ropes: “conoscere le cime” era una qualità fondamentale sui velieri, tanto da diventare una figura retorica usata per indicare l’esperienza accumulata da un marinaio. Ancora oggi la
frase indica il saper padroneggiare perfettamente una certa attività.
NEL BLU DIPINTO DI BLU: UNA BARCA PER OGNI ESIGENZA
Il mondo della navigazione è molto variegato, e, ad ogni esigenza, corrisponde una tipologia diversa di barca. Mentre i più avventurosi potrebbero preferire la libertà e la sostenibilità della
barca a vela, una piccola famiglia potrebbe scegliere un mezzo più turistico e tranquillo come una barca o un gommone a motore:
-La Costiera Amalfitana in barca a vela: da Amalfi si spiegano le vele in direzione Capri, per un bagno tra i suoi iconici faraglioni, procedendo poi verso Ischia, la più grande isola del golfo,
approdando infine alla vicina e coloratissima Procida. Per un ritorno sulla terra ferma si può fare tappa a Positano, l’unico paese al mondo ad essere concepito su un asse verticale invece che
orizzontale.
-La Sardegna del Sud in yacht: la parte meridionale della Sardegna offre luoghi più incontaminati, natura più selvaggia e zone meno affollate rispetto alla parte settentrionale. Tra l’isola di
San Pietro e Villasimius si trovano alcuni tra i paesaggi più belli da vedere in barca nel Sud della Sardegna come le Rovine di Nora, il Bastione di Saint Remy e il Parco naturale di Villasimius;
oltre a spiagge bellissime come Chia, Mari Pintau, Spiaggia del Poetto e Porto Pino. Una vacanza in yacht con partenza da Cagliari è il massimo se si ha bisogno di relax e pace, con l’aggiunta di
un tocco chic.
-La Toscana in gommone: la vacanza in gommone è perfetta per chi desidera visitare molti luoghi difficilmente accessibili con altri mezzi, come le numerose cale nascoste intorno all’Isola d’Elba.
Tra queste la Cala di Zupignano, famosa per la sua scogliera rossiccia e geologicamente unica. Un’altra destinazione da sogno è la Grotta Azzurra, che deve il suo nome al blu intenso delle sue
acque, che si riflette sulle pareti della roccia offrendo riverberi spettacolari. La grotta è raggiungibile in gommone dalla Spiaggia di Cavoli, dove ci si potrà riposare dopo l’escursione.
-Un tour della Sicilia in catamarano: questa opzione combina il comfort degli ampi spazi a bordo con la possibilità di immergersi nella ricca cultura locale visitando i tanti siti archeologici
sparsi ovunque nel litorale siciliano. Consigliatissime anche le immersioni alla scoperta della prosperosa fauna ittica e degli affascinanti reperti sottomarini. L’itinerario del viaggio è tutto
da comporre: non solo un tour della Sicilia in catamarano, perché non valutare una visita alle vicine Eolie o Egadi?
crediti foto: ufficio stampa