di Redazione
Sempre più spesso si sente parlare di donne “curvy”, ma cosa significa veramente questo aggettivo? Il termine talvolta viene usato per descrivere genericamente
donne in sovrappeso, ma in realtà questo utilizzo è sbagliato e fuorviante.
Curvy, infatti, designa le donne che si sentono a proprio agio con se stesse e con le proprie curve formose e abbondanti, considerate bellissime ed estremamente sensuali, senza dover nascondere
le proprie imperfezioni o rincorrere stereotipi imposti dalla società.
Curvy rappresenta quindi lo sdoganamento della negatività di un corpo diverso da quello delle modelle snelle e slanciate che la moda ha imposto negli ultimi decenni, per proporre invece un fisico
sinuoso, morbido e prosperoso che la donna può sfoggiare in modo ugualmente orgoglioso. Un corpo letteralmente formoso e curvoso, in salute, che viene valorizzato attraverso la moda dedicata al
mondo curvy mettendo in risalto l’armonia delle curve abbondanti, liberandole al contempo dai pesanti stereotipi di una società “perfetta” a cui le donne non vogliono più conformarsi.
La moda curvy diventa in questo modo una tematica inclusiva, che invita le donne ad amare le proprie maniglie dell’amore e sentirsi belle in ogni occasione, senza crucciarsi per
un po’ di cellulite o rinunciare ai pantaloncini corti in estate. In altre parole, libere, libere di essere sé stesse e di esprimere la propria personalità anche attraverso gli abiti.
Le origini della moda curvy sono da ricercare nelle rivoluzioni degli anni Sessanta, che gettano le basi per i cambiamenti di atteggiamento e di mentalità che si sono susseguiti nei decenni
successivi. Già negli anni Ottanta gli stilisti di fascia alta, tra cui Valentino e Givenchy, iniziano a porre attenzione al mondo delle cosiddette taglie forti, e il 1997 vede la nascita della
rivista Mode, dedicata interamente alla moda “plus-size”, dando visibilità a diversi designer e modelli di settore che altrimenti non sarebbero mai stati notati. Nel primo decennio del nuovo
millennio iniziano a nascere le prime community virtuali sulla moda dedicata alla plus-size, arrivando nel 2009 alla prima Full Figured Fashion Week.
Tra il 2010 e il 2011, poi, inizia a venire usato il termine “body positive” grazie alle donne e ragazze che vogliono proporre un messaggio positivo e innovativo, che vuole includere tutti i tipi
di bellezza non standardizzata, accettando le diversità personali e spronando il miglioramento dei punti deboli della persona. Al giorno d’oggi, il termine curvy è entrato nel linguaggio comune
della moda, con modelle formose che compaiono sulle copertine delle riviste e camminano in passerella, senza dimenticare i tantissimi blogger di settore che ogni giorno propongono articoli e
discussioni costruttive per promuovere l’accettazione di tutti i tipi di corporatura e, soprattutto, l’amore per se stessi.
Siggi, azienda di abbigliamento professionale, pensa al mondo del lavoro e allo stile di chi
per la propria professione ha necessità di un abito adatto. Siggi pone da sempre grande cura nelle linee e nella scelta dei materiali, assicurandosi che risultino confortevoli in tutte le taglie,
dalle più piccole a quelle più comode, senza rinunciare a un look moderno e gradevole. Nasce per questo la dicitura “curvy approved”, una garanzia che accompagna i capi Siggi che meglio si
adattano ad ogni forma del corpo femminile e impreziosiscono le curve armoniose delle taglie più abbondanti. Indossando i capi Siggi curvy-approved, ogni donna potrà essere orgogliosa delle
proprie forme e amare la femminilità del proprio corpo senza rinunciare alla comodità, alla funzionalità e all’eleganza nel tempo dedicato alla propria professione.
crediti foto: ufficio stampa