di Redazione
Complici le vacanze, la voglia di divertimento e le giornate più lunghe e ariose, l’estate è spesso il momento per nuove conoscenze e relazioni. L’atmosfera e le dinamiche della
bella stagione favoriscono infatti il desiderio di aggregazione e socializzazione, con una maggiore apertura verso l’altro e una generale predisposizione a nuovi incontri e conoscenze, anche con
chi ha un background culturale molto diverso.
La stagione dei viaggi offre infatti l’opportunità di incontrare persone da tutto il mondo, arricchendo così anche il proprio bagaglio linguistico. D’altronde,
sono molte le espressioni idiomatiche usate in varie lingue per identificare particolari situazioni o sentimenti tipici dell’estate. Per questo gli esperti di Babbel, azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno deciso di stilare un glossario con i
termini più particolari e inusuali relativi all’estate, così da favorire la comprensione reciproca con le nuove conoscenze internazionali.
“Forse in misura maggiore rispetto alle altre stagioni, l’estate presenta una terminologia specifica e diversa per ogni lingua: molte di queste parole affondano le proprie radici nella
cultura e, pertanto, risultano difficilmente traducibili. Ragion per cui è fondamentale conoscerne i significati, anche in vista dei viaggi e delle nuove amicizie che possono nascere in questi
mesi.” - ha commentato Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel.
LE PAROLE PER IMMERGERSI NELLA MAGIA DELL'ESTATE
L’estate è sinonimo di vacanze, gite al mare e lunghe notti in spiaggia, occasioni perfette per godere di momenti e sensazioni che solo la bella stagione sa offrire:
Juilletistes e aoûtiens: se in Italia le ferie sono prevalentemente concentrate ad agosto, negli uffici francesi ogni estate ci si divide tra chi andrà in vacanza a luglio (i
cosiddetti “juilletistes”) e chi ad agosto (gli “aoûtiens”). I primi in genere sono considerati i più pigri, perché sono i primi a fare le valigie quando i loro colleghi stanno ancora lavorando,
per poi tornare in ufficio solo ad agosto, quando c’è meno lavoro da fare. Per chi volesse approfondire ancora altri aspetti curiosi della lingua francese e della cultura dei luoghi in cui la si
parla, Babbel ha messo a disposizione un podcast, “En route vers le français”, che accompagna gli ascoltatori in un viaggio virtuale attraverso le storie e le testimonianze di francofoni e
francofone di tutto il mondo.
Meltem: farsi avvolgere dal vento caldo che soffia in viso è tra le sensazioni più piacevoli dell’estate. In turco la parola “meltem” indica proprio la “brezza estiva che soffia
da terra verso mare” e fa riferimento ai venti secchi e tiepidi che soffiano nell’area del Mar Egeo lungo la costa turca e greca tra giugno e settembre (in italiano, la parola è pressoché la
stessa, “meltemi”).
Yakamoz: questa romantica parola turca, non traducibile in italiano, significa “il riflesso dei raggi di luna sul mare” e deriva dal greco “διακαμός”, che si riferisce più
specificatamente alla fosforescenza del mare causata dal luccichio dei pesci o del plankton. Anche lo svedese ha un termine equivalente, “mångata”, costituito da “mane” (“luna”) e “gata”
(“strada”), quindi letteralmente “percorso lunare”.
Apricate: il corrispondente inglese di “crogiolarsi al sole”, è il verbo perfetto per identificare la pigrizia tipica di chi passa molte ore sdraiato in spiaggia.
Badkruka: questo composto svedese è formato da “bad” (“bagno/nuoto”) e “kruka” (antico slang per “codardo”) e indica una persona che impiega un’eternità per immergersi in
acqua.
ESTATE È SINONIMO DI CONVIVALITA'
I mesi estivi stimolano la voglia di stare in compagnia, di recuperare tutti i momenti di condivisione rimandati durante l’anno per lavoro e studio, ma anche di scoprire nuove amicizie e perchè
no… amori:
Basorexia e desbundar: questi curiosi termini sono perfetti per descrivere le tipiche cotte estive. Dal verbo francese “basier”, ovvero “baciare”, deriva “basorexia”, che indica
appunto la tentazione di baciare qualcuno, persino gli sconosciuti. Questo impulso improvviso ben si collega alla perdita di inibizioni che spesso accompagna la tanto agognata libertà estiva,
sentimento catturato dalla parola portoghese “desbundar”.
Utepils: formata da “ute” (“fuori”) e “pils” (abbreviazione di birra “pilsner”), questo termine costituisce in Norvegia una vera e propria ode al piacere di sorseggiare la birra
all’aperto sotto il sole estivo. Dopo i bui mesi invernali tipici del Nord d’Europa, non c’è modo migliore per accogliere l’estate!
Sobremesa: con l’allungarsi delle giornate e l’inizio delle ferie, l’estate è anche tempo di pranzi in compagnia e cene fino a tardi. La parola spagnola “sobremesa”
(letteralmente “sopra il tavolo”) si riferisce proprio alle lunghe chiacchierate che seguono i pasti, un momento di socializzazione centrale nella cultura spagnola.
Culaccino: una parola particolarmente desueta in italiano, ottima per stupire i propri conoscenti al prossimo aperitivo. Con “culaccino” ci si riferisce infatti ai cerchi o alle
macchie lasciati su una superficie quando si appoggia un bicchiere con il fondo bagnato.
OZIARE È BELLO (E ANCHE PRODUTTIVO)
Durante la pausa estiva si rallentano i ritmi quotidiani e ci si ritaglia spazi per sé stessi che spesso si trasformano in momenti di riflessioni e bilanci sulla propria vita, sia a livello
personale che professionale, utili a raccogliere le energie e progettare al meglio il futuro:
Sommerloch: è cosa ben nota che l’estate sia una stagione in cui tutto va a rilento. La parola “Sommerloch”, letteralmente “buco estivo”, è utilizzata in Germania proprio per
parlare del generale rallentamento estivo. In particolare, nel gergo giornalistico viene anche chiamato “Sauregurkenzeit” (letteralmente “il periodo dei cetrioli sottaceto”), espressione che
risale al XVIII secolo, quando a fine estate i negozi di Berlino si rifornivano di “Saure Gurken” (ovvero “cetrioli sottaceto”, appunto) provenienti dalla vicina foresta della Sprea.
Natsubate (夏ばて): il caldo torrido priva di energie e forze, rendendo difficili anche le azioni più semplici. Il termine giapponese “Natsubate”, formato dall’unione di “natsu”
(“estate”) e “bateru” (“essere così stanchi da avere difficoltà a muoversi”), incarna proprio l’affanno estivo che invita all’ozio. Meriggiare: dalla parola meriggio (“mezzogiorno”), in italiano
meriggiare significa proprio evitare la calura delle ore centrali del giorno riposando all’ombra, in altre parole proteggersi dal sole durante le ore più calde della giornata - l’equivalente
della siesta
Uitwaaien: traducibile come “camminare nel vento”, questo termine olandese indica lunghe camminate all’aria fresca, molto comuni soprattutto tra chi al mare preferisce la
montagna, ideali per allontanare lo stress tipico delle routine quotidiane e ritagliarsi un momento per sé stessi.
Merak: grazie ai ritmi più lenti e le minori preoccupazioni in estate è più semplice apprezzare le piccole gioie della vita che spesso si danno per scontate. La parola serba “merak”, indica
proprio il senso di completezza e appartenenza all’universo che si prova quando si riescono ad apprezzare le piccole cose.
Flâner: non tutti hanno la fortuna di poter partire durante l’estate, c’è anche chi deve rimanere in città. In francese la parola “flâner” si riferisce al passeggiare per le
strade della città senza una meta o scopo preciso, osservando quindi il proprio contesto quotidiano da una prospettiva diversa e meno caotica.
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