di Laura Frigerio
Siete già andati a visitare (un)fair, la fiera-non fiera di arte contemporanea al
Superstudio Maxi di Milano? Vi consigliamo di farlo e anche in fretta, dato che chiude il 5 marzo.
Tra le opere esposte a questo grande evento (diretto da Manuela Porcu e Laura Gabellotto) c'è anche “Le Tuffatrici”, progetto su carta dell’artista Alketa
Delishaj che consiste in una collezione di opere della Galleria Alketa Art & Aiello Pini (Mozzecane – Verona).
Ritratte le tuffatrici delle Olimpiadi di Anversa 1920, che sventolano come bandiere i valori dell'inclusione e della parità di genere. Quando il salto dal trampolino comparve
per la prima volta, alle Olimpiadi di Londra del 1908, era una disciplina per uomini. Solo 12 anni dopo, ad Anversa, alle donne venne riconosciuta l’opportunità di librarsi finalmente in volo per
poi immergersi in acqua.
Ed è proprio da lì che prende le mosse il progetto ambizioso dell’artista (albanese di nascita, ma veronese d'adozione) Alketa Delishaj, che nel suo lavoro indaga il rapporto tra fotografia e
pittura. E così le vecchie istantanee ingiallite diventano lo spunto creativo per quadri e installazioni oniriche. La curiosità che anima l’artista le ha permesso di tornare indietro di più di
100 anni, prendendo a modello le prime tuffatrici donne della storia come Jane Fauntz e Katherine Rawls.
Questa collezione di opere su carta, in cui i movimenti, la dinamicità e l’eleganza di questa disciplina dei tuffi ispirano i tratti delle figure, è la più venduta e la più ricercata del
repertorio artistico di Alketa Delishaj. Ad oggi in tutto il mondo sono state vendute più di 70 opere di questa serie.
crediti foto: ufficio stampa (un)fair