di Redazione
Ma è vero o entriamo nel mondo della fantascienza?
Se quello che vediamo sulla superficie sporca ed imbrattata di un pezzo di muro lungo Piazzale Loreto – Milano è una finzione, allora vabbè che importa, quanti fake ci sono al
mondo? Ma se è vero, allora è tutto un altro paio di maniche. Eh sì, perché se è vero vuol dire che stavolta l’artista dei “Duelli”, Riccardo Gaffuri, “l’ha
fatta proprio fuori dal vaso”!
Un’opera Duel n.54 dal sapore amaro che mette in luce tutte le contraddizioni di noi esseri umani ed in particolare noi italiani!
Il volto del Duce campeggia in una doppia effige proprio lì, nel luogo che l’ha visto in un momento non propriamente magico della sua carriera politica. Ed oggi, a quasi 70 anni dalla sua morte,
siamo ancora qui a dibattere se gli italiani sono fascisti o antifascisti.
L’artista forse non è voluto scivolare in questo duello, ha quindi preferito chiamare l’opera con un titolo differente ma non meno pungente: “Uccellacci & Uccellini”,
disturbando niente meno che il grande Pasolini con la sua opera cinematografica omonima. Chi non ha dimenticato il vagare di Totò e Ninetto per le campagne di Roma, con quel corvo a fargli
d’ammonitore persistente? Chi non ricorda la discussione figurata tra due pezzi di società di allora, borghesia e proletariato una contrapposta all’altra?
Probabilmente il titolo usato da Riccardo Gaffuri vuole suggerirci un altro duello, risposta che ci darà lui stesso:
“… Ebbene sì, la diatriba tra fascisti e antifascisti è ovviamente anacronistica ma lo è anche il duello tra destra e sinistra? Questa raffigurazione è il tentativo di parlare di un mondo che
forse non esiste più, e tutto ciò mi porta a chiedermi se è ancora valido il vecchio concetto di borghesia e proletariato. Esiste ancora questo scontro di classe che Pasolini narrava così
poeticamente nel suo film? Una domanda non scontata con la quale vi lascerò riflettere ognuno autonomamente nella propria intimità".
Riccardo, le sue opere cosa vogliono trasmettere?
“Mi accontento di far riflettere, far pensare e dibattere su argomenti differenti e contrapposti proprio come fosse un “duello” in piena regola. Un concetto da una parte ed un altro dalla
parte opposta, la vittoria non la voglio presentare io ma sarà lo spettatore stesso a trovare la chiave di lettura più appropriata. Esistono anche molti duelli con un fondo ironico, come ad
esempio l’altra opera presente sempre in P.le Loreto, all’imbocco di Via Porpora, vicino a quella poc’anzi citata. Si tratta di DUEL n. 32 “Mirror_Mirror” uno scontro tra due ipotetiche streghe
di biancanese come se fossero allo specchio urlandosi addosso: … Chi è la più bella del reame?”
Come nel duello tra Chiara Ferragni ed il ben noto dolce natalizio, che possiamo osservare sul muro in fondo a Via Redi, in prossimità dell’incrocio con Corso Buenos Aires, sempre a
Milano. Che senso ha questa contrapposizione, anche lei è caduto nel “gossip”?
“Vede a me interessa raccontare delle storie, siano esse di politica, legate al sociale, oppure di costume o ancora di cronaca o di gossip non importa, ciò che conta è far riflettere e far
pensare sulla realtà, sulla vita e su ciò che influisce su di essa in maniera determinante o marginale … per fortuna che in questo caso si parla di influenza marginale! Ciò nonostante vi saranno
comunque degli strascichi delle “emulazioni”, perché nella vita attira molto più l’oscuro, il mistero, l’ambiguità, piuttosto che la luce, la trasparenza e la schiettezza”.
crediti foto: ufficio stampa Riccardo Gaffuri