di Redazione
Il Primo Maggio, noto come Giornata Internazionale dei Lavoratori, viene celebrato in tutto il mondo con una varietà di tradizioni e iniziative culturali. Anche
se le pratiche variano da nazione a nazione, il denominatore comune rimane la commemorazione delle conquiste della classe operaia.
Babbel, l'ecosistema leader nell'apprendimento delle lingue, riconosce l'importanza del Primo Maggio non solo come giorno di festa, ma anche come momento di riflessione
sull'importanza del dialogo interculturale.
Come spiega Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Creator di Babbel: "Le lingue non sono solo uno strumento per comunicare, ma sono essenziali per connettere culture
differenti e promuovere una comprensione più profonda di valori e diritti diversi. In questo senso, possono trasformarsi in una forza dinamica che trasmette messaggi complessi, evoca emozioni
profonde e mobilita le persone”. Gli esperti di Babbel hanno esaminato questa trasformazione, osservando come il linguaggio può evolvere in una sorta di vera e propria forma d'arte, che
coinvolge e riflette la coscienza collettiva della società.
IL PRIMO MAGGIO NEL MONDO
In Francia questo giorno, chiamato "Fête du Travail", è una festività caratterizzata da manifestazioni sindacali e dall'usanza di regalare un mughetto (“muguet de mai” in francese). In Germania
la Festa del Lavoro è nota come "Tag der Arbeit" ed è da sempre segnata da cortei indipendenti, che trasformano ogni anno la capitale in un'arena di proteste; viene celebrata anche indossando un
garofano rosso, tradizione risalente al 1890 quando gli attivisti, nonostante il divieto di manifestare, lo indossavano come segno di riconoscimento. In Grecia, dove il giorno è chiamato
"Εργατική Πρωτομαγιά" (Ergatikí Proto-magiá traducibile come "Giorno di maggio dei lavoratori") non si celebrano solo i lavoratori, ma anche l'arrivo della primavera: durante le celebrazioni è
infatti usanza comune creare ghirlande di fiori freschi e partecipare ad eventi all'aperto per accogliere la nuova stagione. In Spagna dopo anni di repressione durante il regime franchista, le
grandi manifestazioni della “Fiesta del Trabajo” (in catalano “Festa del Treball”) sono riprese con l'avvento della democrazia. Analogamente, in Portogallo la giornata dei lavoratori si celebra
liberamente solo dal 1974, dopo la caduta della dittatura dell'Estado Novo, con manifestazioni e feste promosse dai sindacati, ed è chiamata "Dia do Trabalho". Nei Paesi Bassi, il 1° maggio è
conosciuto come "Dag van de Arbeid" ma e non è una festività ufficiale. In alcuni Paesi, invece, la celebrazione del giorno dei lavoratori avviene in date diverse rispetto al primo maggio: negli
Stati Uniti, per esempio, il “Labor Day” si festeggia ogni anno il primo lunedì di settembre, segnando anche la conclusione della stagione estiva.
L'ITALIA E IL CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO
In Italia, il Primo Maggio affonda le sue radici nel 1890, segnando l'inizio delle celebrazioni e delle proteste organizzate dalla nascente classe operaia per migliorare le condizioni di lavoro.
A distanza di anni, questa celebrazione ha assunto un ruolo centrale nella cultura e nella società del Paese, trasformandosi al di là delle sole lotte sindacali. Oggi questa giornata è arricchita
da eventi e concerti: il concerto che si svolge ogni anno a Roma, noto come "Concertone", rappresenta uno degli eventi più emblematici di questa evoluzione, attirando artisti appartenenti a
diversi generi musicali ed un pubblico numeroso.
Il “Concertone” del Primo Maggio offre infatti una vetrina delle più varie espressioni artistiche, fungendo da piattaforma sulla quale non solo si riflette, ma si affrontano attivamente i
problemi della società attraverso potenti narrazioni verbali e musicali.
In occasione di questo evento, gli esperti di Babbel hanno raccolto alcuni dei momenti più suggestivi, analizzando come in ognuno di essi il linguaggio abbia funzionato come un potente strumento
per trasmettere messaggi, evocare emozioni e mobilitare gli animi:
- Fedez e il ddl Zan (2021): facendo del suo palco un'arena politica, Fedez ha usato il suo spazio in scena per sostenere il DDL Zan, una proposta di legge volta a combattere l'omotransfobia, la misoginia e l'abilismo. Il suo discorso, apertamente criticato da molti partiti per la loro opposizione al disegno di legge, ha scatenato un acceso dibattito pubblico ed una tempesta mediatica sul ruolo degli artisti nell'attivismo politico. Nel suo discorso, Fedez ha utilizzato strategie di retorica, mescolando richiami emotivi ed argomenti fattuali per coinvolgere il pubblico sul tema dell'antidiscriminazione. Utilizzando un mix di discorsi diretti e indiretti, ha richiamato l'attenzione sull'assenza di alcune figure politiche durante la discussione parlamentare, citando dichiarazioni discriminatorie per sottolineare l'urgenza e la gravità del problema. Questo approccio aveva lo scopo di informare e di mobilitare il pubblico, impiegando un discorso ricco di pathos per generare empatia e per rafforzare le motivazioni alla base della sua azione di sensibilizzazione
- Valerio Lundini, la telefonata di Putin (2021): il comico Valerio Lundini e la band Vazzanikki hanno portato sul palco una performance che ha sfidato ironicamente le convenzioni, con un pezzo
intitolato "La guerra è brutta". Con la performance, il comico ha offerto una satira pungente sia sulla retorica pacifista di alcuni settori della politica, sia sull'efficacia di eventi come il
“Concertone” nel contribuire concretamente al raggiungimento della pace. Con versi che sottolineavano ironicamente la scarsa efficacia della demagogia di fronte ai conflitti reali, l'esibizione
ha raggiunto il culmine satirico con una finta telefonata di Vladimir Putin, in cui il leader del Cremlino dichiarava di voler porre fine alla guerra dopo aver ascoltato la canzone. La
contrapposizione della retorica della pace con il ridicolo suggerimento che una canzone possa porre fine a una guerra ha messo in luce la forza della satira attraverso l'umorismo e
l'esagerazione. La finta telefonata di Putin ha aggiunto un ultimo livello di assurdità a sottolineare l'inefficacia di soluzioni semplicistiche a problemi complessi, mostrando come la satira
possa efficacemente mettere in discussione e criticare le norme sociali e politiche.
- Bauli in Piazza, la voce del settore culturale (2021): in occasione del “Concertone” del Primo Maggio 2021, il movimento "Bauli in Piazza" ha portato in scena la cruda realtà dei lavoratori
dello spettacolo, categoria duramente colpita dalla sospensione delle attività culturali e produttive iniziata nel febbraio 2020 a causa della pandemia di Covid-19. Il loro messaggio è stato reso
ancora più forte dall'innovazione digitale: con il lancio di un nuovo sito web con un tracker per monitorare il numero di giorni di assenza dal lavoro, è stata efficacemente sottolineata
l'urgenza di interventi istituzionali volti a sostenere il settore. Fornendo cifre esatte e creando una presenza digitale, il linguaggio è stato utilizzato per quantificare la drammaticità della
situazione e creare un appello continuo e urgente all'azione. Il movimento Bauli in Piazza è stato portato simbolicamente e fisicamente sul palco con il richiamo dei tre conduttori Ambra, Lillo e
Stefano Fresi, i tre presentatori hanno ricordato l'importanza di supportare il mondo dei lavoratori dello spettacolo e introdotto una performance energetica di Piero Pelù che ha eseguito "We
Will Rock You" dei Queen, seguita da un omaggio ai lavoratori.
- Il tributo a Giulio Regeni (2016): durante la 26ª edizione del “Concertone”, l'evento ha reso un commovente omaggio a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano tragicamente assassinato
in Egitto. In una piazza San Giovanni a Roma gremita, il conduttore Luca Barbarossa ha letto un toccante messaggio dei genitori di Giulio, rievocandone lo spirito nella richiesta di giustizia e
verità. Dopo il ricordo, con la foto di Regeni proiettata sui maxischermi, sono state intonate le note di "Here's to You" di Ennio Morricone, una canzone simbolo della resistenza e della memoria,
che ha reso questo momento uno dei più intensi e significativi della serata, capace di unire musica, memoria e impegno civile. L'uso di un messaggio dei genitori di Regeni ha introdotto una
toccante narrazione nella sfera pubblica. L'integrazione di un brano simbolico come quello di Morricone ha inoltre valorizzato il potere evocativo della musica per rafforzare le parole
pronunciate, aggiungendo un livello di profonda risonanza emotiva al tributo.
- Vasco Rossi, il fenomeno rock (2009): l'esibizione di Vasco Rossi al “Concertone” è ormai considerata un caso unico, molti dei partecipanti infatti sembravano essere presenti all'evento solo
per sentire il cantante, tanto che le esibizioni di altri artisti sono state quasi oscurate dai cori dedicati a Vasco, creando momenti di tensione con il conduttore Sergio Castellitto. Il
cantante, entrando in scena, ha saputo non solo calmare gli animi, ma anche coinvolgere il pubblico in una celebrazione collettiva del rock, annunciando la devoluzione del suo cachet ai figli
delle persone morte sul posto di lavoro. In questa performance il linguaggio ha funzionato come forza unificante: il dialogo di Vasco Rossi con il pubblico, i suoi annunci e i canti hanno infatti
creato un'esperienza di linguaggio comune, favorendo un'atmosfera celebrativa condivisa.
- Elio e le Storie Tese, la profezia politica (1991): nel 1991 Elio e le Storie Tese hanno portato in scena uno spettacolo memorabile ben oltre il semplice numero musicale. Invece di attenersi al loro solito repertorio, scelsero di leggere in musica un'inchiesta pubblicata da un giornale, che toccava temi come la corruzione, gli affari illeciti in politica e le tangenti. La loro scelta artistica ha anticipato di qualche mese lo scoppio di Tangentopoli e l'inizio delle indagini di Mani Pulite, dimostrando un incredibile tempismo nell'affrontare temi che di lì a poco avrebbero scosso il Paese. Lo spettacolo ha mescolato giornalismo d'inchiesta ed espressione musicale, utilizzando un linguaggio diretto e fattuale. La band si è impegnata in una forma di reportage giornalistico, ed ha anche usato il linguaggio come strumento di denuncia preventiva. Questa strategia linguistica ha inquadrato la band non solo come musicisti, ma anche come partecipanti informati al discorso politico.
crediti foto: Courtesy of Babbel