di Laura Frigerio
La nostra quotidianità è ormai scandita da una colonna sonora in formato playlist in continuo aggiornamento. Da quando si è fatta “liquida”, infatti, la musica a nostra disposizione è aumentata,
ma purtroppo la quantità non coincide con la qualità. Sono troppi, infatti, i brani realizzati in una ottica più commerciale che artistica: è come se un ristorante stellato finisca pian piano per
trasformarsi in un fast food. È per questo che si fa importante la riscoperta di una dimensione della musica più elitaria, nell’accezione positiva del termine. Fermiamoci un momento e prestiamo
attenzione a quello che stiamo ascoltando, aprendo mente e cuore: così avremo modo di apprezzare una opera straordinaria come "The Pegasus Project: Pegasus & The Swan"
firmata da Sananda Maitreya.
Il cantautore e polistrumentista statunitense ha da poco pubblicato questo suo tredicesimo album (per TreeHouse Publishing) che non segue alcuna tendenza ma la sola ispirazione: basti pensare che
si tratta di un doppio album contenente 41 brani presentati come due lati ovvero 'Pegasus' e 'The Swan', che vengono riassunti come “A Horse That Flies & A Swan That Never Dies”, "Un cavallo
che vola e un cigno che non muore mai".
"The Pegasus Project: Pegasus & The Swan" (che è stato scritto, prodotto, suonato e arrangiato da Sananda stesso) completa la trilogia iniziata con il suo album "Prometheus & Pandora" nel
2017 e continuato con il bellissimo "Pandora's PlayHouse" del 2021. Tutte e tre le 'Stagioni' mostrano le avventure magiche, mistiche e spensierate che Sananda ora vive nella musica.
"The Pegasus Project: Pegasus & The Swan" mescola Rock, Psichedelia, Soul e R&B, dando vita ad un genere unico ed inconfondibile, esattamente come la sua incredibile voce.
A impreziosire ulteriormente questo autentico gioiello sono delle collaborazioni prestigiose: si va da Andy Wright a Gavin Goldberg, da Jellybean
Johnson a Oscar Deric Brown, da Luisa Corna a Beatrice Baldaccini.
Nell'album ci sono inoltre due importanti presenze: quella Budapest Art Orchestra, composta da 60 musicisti e diretta dal Maestro Diego Basso (che già aveva
collaborato con Sananda in alcuni live) e del quartetto d’archi Archimia String Quartet.
«Inizialmente i brani di questo album dovevano essere 13, poi parlando con Diego della possibilità di coinvolgere l'Orchestra Sinfonica siamo arrivati a questo risultato» - racconta
Sananda Maitreya durante la conferenza di presentazione tenutasi al Steinway & Song Flagship Store di Milano (città in cui lui vive ormai da svariati anni) - «Lavorare
con l'orchestra è stato davvero emozionante e comunque, in generale, ogni artista che ha collaborato a questo album ha dato un contributo importante».
L'artista poi racconta il suo legame profondo con la musica: «È la magia che permette di creare altra vita. Per me non è una carriera ma una missione».
Una missione che lui porterà anche dal vivo, accompagnato dalla band The Sugar Plum Pharaohs.
Per il momento, purtroppo, non sono previste date italiane però per chi volete vederlo in giro per l'Europa questi sono gli appuntamenti ad oggi confermati:
07 giugno - Vorstin Club - Hilversum // Olanda
08 giugno - Hello Festival - Emmen // Olanda
13 giugno - C Punt - Hoofddorp // Olanda
15 giugno – De Bosuil – Veert // Olanda
16 giugno - Great Gigs in The Park Festival - Sint Niklaas // Belgio
26 giugno - Botanical Garden Belgrade Festival // Serbia
28 giugno - Retro C Trop Festival - Tilloloy // Francia
06 luglio – Love Supreme Festival – Glynde Place // U.K.
crediti foto: ufficio stampa MA9 Promotion