di Redazione
#TOUCH è esplorare con sensibilità ed eleganza il quotidiano. Una ricerca di motivi e texture che pone la tattilità al pari della visione, una ricerca in cui il corpo è posto su
un piedistallo per divenire infine opera d’arte.
La nuova collezione primavera/estate di Maria Calderara nasce in un sottile confronto con
le opere di Piero Manzoni. Un lavoro di cura e comprensione di quelle sensazioni che le opere del grande artista italiano non smettono di evocare.
Si consolida il legame di Maria Calderara con le arti visive, che ha già visto le collezioni ispirate da Gianni Pettena, Luca Maria Patella, Antonio Scaccabarozzi ed Eugenio Tibaldi. Vengono alla
luce nuovi capi, risultati di una concezione di arte viva e oggettuale come quella di Manzoni, in cui l’aspetto delle cose del quotidiano è neutralizzato, reso muto, eppure, proprio per questo,
esse assumono un senso in più rispetto a loro stesse.
Un’essenzialità che si traduce in eleganza e richiami alle forme iconiche dei capi di Maria Calderara, in cui la caratteristica opposizione tra morbidezza e struttura si sviluppa tra originali
tessuti e preziosi dettagli dove i motivi estetici di Piero Manzoni si ritrovano interpretati e tradotti.
Il 17 settembre, con l'inizio della Milano Fashion Week, si sono aperte le porte dello SPAZIO maria calderara di Milano in via Lazzaretto 15 per una presentazione di alcuni capi
e gioielli della nuova collezione SS25 dove moda e arte si guardano a vicenda, senza lasciare che l’una sovrasti l’altra, ma anzi facendo sì che il capo e l’opera si aprano a nuove letture e
nuovi stimoli. A fianco alla nuova collezione sarà in mostra, fino al 1 ottobre 2024, un nucleo di quadri di Piero Manzoni, per un progetto curatoriale in stretta collaborazione con Rosalia
Pasqualino di Marineo, direttrice della Fondazione Piero Manzoni.
«Adoro lavorare con gli artisti – racconta Maria Calderara – mi diverte avere sempre qualcosa di nuovo da indagare, comprendere la diversità e la complessità delle
persone con cui mi confronto, i loro modi di pensare. Desidero che i miei capi riflettano questa apertura… si possono indossare in molti modi diversi per dare la possibilità a chi li indossa di
creare altre forme».
Caratterizzati dell’attenzione all’oggetto, alle sue forme, e in primis al legame con la vita e il quotidiano che contraddistingue la produzione dell’artista milanese, i capi della collezione
#TOUCH evocano senza imitare, sono creati a partire da intuizione e interpretazione per rivendicare a loro volta il proprio status di opera d’arte in movimento. È proprio l’intuizione che
contraddistingue il fare di Maria Calderara, un sentire che si avvicina a quello di Manzoni.
Così le grinze degli Achromes, creati sul finire degli anni Cinquanta, diventano un abito in tela paracadute dalla mano croccante e le forme espanse, in cui l’increspatura sul profilo delinea una
silhouette inattesa. La lana di vetro utilizzata dall’artista per evocare una morbidezza tattile è sintetizzata dalla stilista in un’applicazione in pelliccia sintetica con bottoni a clip che
isolata su camicie e gonne attiva una similare esperienza estetica. Allo stesso modo la delicata materialità degli Achromes in polistirolo è evocata nei dettagli applicati alle camicie in cui il
bianco su bianco lascia che tutto il senso si definisca nell’opposizione di texture tra il tessuto morbido del capo e la leggerezza delle sfere di polistirolo cucite liberamente con un invisibile
filo in nylon. Non possono mancare della serie di Achromes le celebri michette ricoperte in caolino, che appaiono stampate e applicate come motivo su un abito lungo in tela paracadute anch’esso,
contraddistinte da una leggerezza compositiva che lascia che volino col movimento.
Più espliciti sono i riferimenti alla concezione di arte e identità artistica di Piero Manzoni. Nell’impronta e nella sua firma Manzoni riflette non solo su se stesso nel mondo, ma anche sul
potere dell’atto artistico. L’impronta ripresa da Maria Calderara come stampa su gonne, camicie, canotte riporta alla luce quella traccia che l’artista ha lasciato nell’arte, ed è tradotta nei
gioielli in una somiglianza formale con le celebri uova con l’impronta digitale presentate dall’artista nel 1960 nella mostra Consumazione dell’arte Dinamica del pubblico Divorare l’arte presso
la galleria Azimut. Similmente la firma stampata ad hoc su ogni pantalone è un richiamo al gesto stesso del firmare, un gesto che Manzoni compie nell’azione del 1961 intitolata Sculture viventi
in cui apponeva la propria firma sul corpo di modelle in carne ed ossa per farne un’opera d’arte viva, in movimento. Caratteristica della stampa sul capo di Maria Calderara è l’aver incluso la
mano dell’artista, a indicare una lettura concettuale del lavoro di Manzoni in cui la firma è tanto importante quanto il gesto del firmare.
La linea bijoux è caratterizzata dalla medesima attenzione ai materiali e alle texture. Gioielli che creano spazialità amorfe e leggere, assortiti in composizioni delicate di sassi, polistirolo,
stampe e fini dettagli in argento.
La collezione primavera/estate 2025 di Maria Calderara è allora un invito a salire sulla base magica e farsi arte, a condividere il proprio quotidiano e la propria esperienza all’interno del
fluire stesso della vita. Una linea che collega nel tempo Piero Manzoni a Maria Calderara, nel cercare nei materiali e nella tattilità della visione una chiave attraverso la quale rendere arte
ogni capo, ogni cosa.
Lo SPAZIO maria calderara (Via Lazzaretto 15, Milano) sarà aperto al pubblico fino al 1 ottobre 2024 nei seguenti giorni e orari: da martedì a sabato ore 16.00-19.30. Ingresso libero. Per
informazioni: www.mariacalderara.it.
crediti foto: P. Berselli