di Laura Frigerio
Una storia intrigante e avvincente che intreccia un evento drammatico privato con le vicende storiche e sociali di un intero Paese. È "Goodbye Julia", opera prima Mohamed
Kordofani e primo film sudanese presentato al Festival di Cannes (nella sezione Un Certain Regard) e vincitore del Premio della Libertà. Un piccolo e prezioso gioiello che ha ricevuto
altri numerosi riconoscimenti come quelli per il Miglior film e la Migliore sceneggiatura ai Critics’ awards for Arab Films ed è stato anche candidato all'Oscar per il Sudan dal Comitato
Nazionale sudanese operante in esilio.
Ora "Goodbye Julia" è pronto ad uscire nelle sale italiane: sarà distribuito da Satine Film a partire dal 24 ottobre con il Patrocinio e in collaborazione con
Amnesty International Italia.
Prima però le sue splendide protagoniste femminili, ovvero Eiman Yousif e Siran Riak, accompagneranno il film con un tour in diverse città: il
20 ottobre saranno a Firenze, il 21 a Bologna, il 22 a Milano, il 23 a Sestri Levante e il 24 a Roma.
Ricordiamo che nel cast troviamo anche Nazar Gomoa e Ger Duany.
LA TRAMA
Alla vigilia della secessione del Sud Sudan nel 2011, Mouna (Eiman Yousif), una donna benestante di Karthum, provoca involontariamente la morte di un giovane uomo del Sud e, distrutta dal senso
di colpa, assume Julia (Siran Riak), la sua ignara moglie, come domestica per aiutarla economicamente e redimere così il proprio peccato. Ma con il trasferimento di Julia e del piccolo Daniel a
casa di Mouna inizia per quest’ ultima un percorso ad ostacoli che per lei sarà sempre più difficile fronteggiare e al quale sarà sempre più difficile sfuggire.
Un rapporto di improbabile e inconsapevole complicità si innesca tra le due donne, in un crescendo che finirà per cambiare per sempre le vite di entrambe.
crediti foto: ufficio stampa Toni Aventino