di Laura Frigerio
I celiaci, ma non solo, conoscono e seguono da tempo l'attivista influencer Valentina Leporati conosciuta sul web come Valentina Gluten
Free.
Celiaca fin dalla primissima infanzia, Valentina è diventata un punto di riferimento per coloro che soffrono di questa patologia.
Attraverso i social, infatti, ci racconta come vivere la propria quotidianità nonostante la celiachia, mettendone in luce anche le numerose problematiche.
Qualche giorno Valentina si è sentita dire in un ristorante: “Qui non ammettiamo celiaci”. Ebbene si, per la prima volta nella sua vita, si è vista rifiutare l’ingresso in un
locale. Un atto discriminatorio molto grave, che fa comprendere quanto ancora poco si sappia della celiachia e si debba sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento.
Valentina ha quindi pubblicato uno sfogo sui social per dare voce anche a tutte quelle persone che come lei soffrono di questa malattia e ancora oggi, nel 2023, sono purtroppo
vittime di questi spiacevoli episodi, nonostante la società stia puntando a essere sempre più inclusiva, anche in cucina.
«Il problema non è non poter offrire un pasto sicuro a chi ha esigenze alimentari non tradizionali, il problema è negare l’accesso ad un ristorante a chi sta solo chiedendo con gentilezza
delle informazioni. Per chi è celiaco non è semplice l’iter della prenotazione al ristorante perché significa dover mettere in luce la propria malattia per sapere se il ristoratore è disponibile
e preparato in materia. Questo fa sentire chi è celiaco esposto e in difetto già in partenza quindi sentirsi rispondere “tu qui non sei accettato, non puoi entrare” è qualcosa di brutale e
violento verso chi si sta esponendo e sta solo chiedendo di poter entrare con la sua compagnia a fare un pasto. I modi sono fondamentali e nessuno si merita di essere discriminato e non accettato
con così tanta cattiveria e chiusura – afferma Valentina Leporati – Ho scelto di non fare il nome del ristorante perché sono profondamente convinta che la pubblica gogna sia sbagliata
tanto quanto il trattamento che mi è stato riservato. Ho scelto di dare luce al fatto per trasformare un brutto episodio in qualcosa di utile e costruttivo per chiunque. Ho imparato a trasformare
quello che mi fa soffrire in qualcosa di proattivo per evitare la stessa sofferenza al prossimo».
crediti foto: ufficio stampa Realize Networks